Il Sesso Anale Come Non L’avete Mai Letto Prima

“Il sesso anale è infatti tipicamente l’interazione di due partner attivi, non un aggressore e un destinatario passivo dell’aggressione. Nessun sesso anale degno di una candela coinvolge una “vittima” inerte, passiva, quasi in coma; entrambi i partecipanti scrivono la sceneggiatura, entrambi orchestrano attivamente la scena, entrambi ruotano i loro corpi con abbandono interattivo.”
                                                                                     ― Martin Duberman, Has the Gay Movement Failed?

Cosa è il sesso anale?

Il sesso anale è una pratica sessuale che prevede l’inserimento del pene o di altre parti anatomiche oppure oggetti nell’ano (sbocco secondario verso l’esterno dell’apparato digerente, opposto alla bocca) o nel retto (parte terminale dell’intestino crasso compreso tra la porzione terminale del colon discendente e l’ano; si suddivide in ampolla rettale, retto perineale e canale rettale).

Il sesso anale è da molti ancora considerato un tabù per via di falsi miti (dei quali parleremo nelle sezioni successive) che costellano l’argomento. Per sfatare credenze erronee a riguardo, la miglior medicina sono pillole di scienza; andiamo quindi ad analizzare l’anatomia della zona ano-rettale.

L’ano è un orifizio che corrisponde all’apertura del canale anale, costituito da tessuto roseo e morbido ripiegato e collocato a metà tra il coccige e lo scroto nell’uomo e l’orifizio vaginale nella donna, subito dopo i muscoli del perineo. Il motivo per cui è considerata una zona erogena è perché essa è molto innervata e irrorata.

Posteriormente all’ano si trova lo sfintere anale, un muscolo ad anello suddiviso in sfintere esterno ed interno, il quale controlla l’apertura e la chiusura del canale anale. Essendo lo sfintere esterno un muscolo volontario (controllato dal sistema nervoso centrale), le sue contrazioni sono gestite dall’individuo e in linea con pensieri, idee, paure, ecc. Lo sfintere anale interno, invece, dipende dal sistema nervoso periferico (da quello simpatico, nello specifico), responsabile delle funzioni automatiche.

Ciò è fondamentale perché indica la possibilità di esercitare un certo controllo sulla distensione muscolare dello sfintere. Più tensione si accumula intorno a quest’area, più ci si espone a problematiche come le emorroidi, ad esempio. Imparare a controllare la muscolatura sfinterica, di conseguenza, può diminuire disagi come quello appena descritto e tanti altri, come la costipazione e il dolore durante un rapporto sessuale anale.

È chiaro che la distensione dello sfintere anale sia imprescindibile per tanti motivi; è quindi necessario citare altri due muscoli in essa coinvolti:

  • I muscoli del perineo: nell’uomo, vicino alla zona sfinterica, si trova il muscolo bulbocavernoso, responsabile dell’evacuazione dell’urina dall’uretra dopo la minzione e del residuo di liquido spermatico dopo l’eiaculazione. Nella donna, invece, questo muscolo ricopre il bulbo vestibolare posizionato in profondità tra le piccole e grandi labbra. Esso si riempie di sangue arterioso durante l’eccitazione e spinge lateralmente le grandi e le piccole labbra consentendo la penetrazione.

  • Il muscolo pubo-coccigeo: anch’esso situato vicino allo sfintere anale, è responsabile del controllo nella minzione. Questo muscolo si contrae in maniera aleatoria durante la fase di eccitazione sessuale e ritmicamente in quella dell’orgasmo; inoltre, è possibile apprendere a controllarlo volontariamente.

Altro organo fondamentale è il retto, lungo circa 15 cm con forma ad “s”, il quale si apre direttamente nel canale anale, lungo circa 3 cm. Si tratta di una zona flessibile e solida che si adatta facilmente all’introduzione dei genitali maschili o sex toys. Mentre l’apertura anale è ricca di terminazioni nervose che la rendono particolarmente sensibile a massaggi e carezze, il retto risponde più a pressioni.

Proseguendo, nel retro del retto è situato il colon, identificato come porzione d’intestino. Quando le feci passano dal colon al retto inizia il riflesso della defecazione e lo sfintere interno si rilascia automaticamente. Ecco perché durante la penetrazione anale se la persona penetrata riuscisse a focalizzare l’attenzione su questo tipo di sensazione distendendo la muscolatura sfinterica si preparerebbe in modo corretto all’atto sessuale.

In riferimento all’atto sessuale anale, vanno citate altre due zone anatomo-funzionali maschili e femminili:

  • La prostatanell’uomo è una ghiandola situata sotto la vescica e davanti al retto ed è responsabile della produzione del liquido prostatico, che insieme al liquido delle vescicole seminali va a costituire la porzione fluida dello sperma. È molto sensibile e, se stimolata correttamente, provoca piacere orgasmico (leggi di più riguardo a punto L e massaggio prostatico qui).

  • Il punto G nella donna, invece, è una massa di tessuto simile ad una spugna sita nella parte anteriore del canale vaginale; le sue terminazioni nervose sono particolarmente innervate in prossimità della radice del clitoride e del canale uretrale. Stimolando il punto G durante la penetrazione anale, si può procurare un’intensa risposta orgasmica (orgasmo multiplo).

Per concludere, stando a una ricerca recente del Censis, il 33% degli italiani pratica sesso anale – non è quindi così poco frequente come si potrebbe erroneamente pensare.

Come praticare il sesso anale in modo sicuro

Il sesso anale può essere praticato sia tra persone di sesso opposto che da persone dello stesso sesso. Inoltre, è anche possibile per le donne praticare sesso anale verso un uomo tramite il pegging (potete trovare qui tutto ciò che dovete sapere a riguardo).

La mucosa anale è particolarmente sensibile e priva di lubrificanti naturali, che può quindi facilmente lacerarsi ed esporre la zona ad infezioni di origine batterica. Per questo motivo, quando si pratica sesso anale, è imprescindibile l’utilizzo di lubrificanti (sostanze grasse e viscose, di origine animale, vegetale o minerale, adoperate per diminuire l’attrito fra corpi in movimento), possibilmente a base d’acqua e a lunga durata, poiché essi sono ideali quando si usa il preservativo (guaina sottile in gomma naturale o sintetica, da applicare sul pene durante il coito, usata come mezzo profilattico antiinfettivo e anticoncezionale), che aiuta a prevenire ulteriormente la possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmissibili.

Esistono anche degli oli stimolanti, come quelli a base di CBD, che aiutano a rilassare i muscoli e a stimolare la circolazione sanguigna per un’esperienza più piacevole. Alcune persone trovano che gli anal plugs o perline anali (oggetti sessuali utilizzati come stimolatori e dilatatori anali) possono essere usati in fase preliminare per rilassare e dilatare l’ano.

Oltre ad una corretta igiene quotidiana dell’area interessata al sesso anale, è possibile effettuare una doccia anale di tanto in tanto (non più di 2 volte a settimana ed evitando un getto violento per non causare lacerazioni). Si tratta di strumenti che consentono di lavare la zona interessata prima e/o dopo l’atto tramite un getto d’acqua pressurizzato nel sedere a scopo di pulizia.

Inoltre, per evitare spiacevoli inconvenienti legati alle feci, è consigliabile seguire una dieta ricca di fibre.

Le fibre solubili assorbono l’acqua dell’intestino e rendono, idealmente, vischiose e compatte le feci. Si trovano in legumi di ogni genere, frutta fresca (frutti di bosco, mela, agrumi, banana, pesche, prugne, susine, pera, ecc.), verdure (carote, patate, cipolle), avena e crusca di avena.

Non assorbendo acqua, le fibre insolubili percorrono velocemente l’intestino e tendono a pulirlo (infatti, sono anche un ottimo rimedio contro la costipazione). Sono contenute nelle verdure a foglia verde, nei cereali integrali, nella frutta secca, e nei semi di lino. Esse riducono i tempi di contatto con sostanze nocive o tossiche, accelerandone l’evacuazione dall’intestino, e prevengono anche la fuoriuscita di feci durante il rapporto anale.

Alcune persone assumono integratori a base di fibre poiché non soddisfano il loro fabbisogno giornaliero con di quelle di origine naturale. Gli integratori più ricchi di fibre solubili sono quelli a base di psillio pectina, inulina, policarbofil, gomma arabica e gomma guar. È bene rivolgersi ad un esperto prima di assumerle per evitare sovradosaggi.

Altri consigli che aiutino a prevenire incidenti imbarazzanti durante il sesso anale includono evitare di bere bevande gassate e fibre almeno quattro ore prima del rapporto, mangiare leggero in vista dell’intercorso e osservare le proprie feci: se di piccole dimensioni o liquide, possono indicare che qualcosa non va nell’intestino; se di grandi dimensioni, compatte, e vischiose, allora le probabilità che accada uno spiacevole incidente si riducono al minimo.

Infine, ma non meno importante, bisogna rilassarsi il più possibile sia da un punto di vista fisico, come visto in precedenza, che psicologico. Per ottenere questo stato, è necessario sentirsi a proprio agio con il partner, con i propri valori e principi, e non avere tensioni accumulate dovute a fattori stressanti, ad esempio.

Posizioni ideali per fare sesso anale 

Se si è alle prime armi, le posizioni più confortevoli sono:

Il missionario

Il partner che penetra si sdraia sopra a quello che viene penetrato. È particolarmente confortevole, quindi favorisce il rilassamento.

L’amazzone o l’amazzone al contrario

In questa posizione, chi penetra si sdraia sulla schiena con le gambe ben dritte, mentre il partner che riceve si mette sopra a cavalcioni, con i volti rivolsi l’uno verso l’altro nel caso dell’amazzone. Ottima per dare maggiore controllo a chi viene penetrato sul ritmo, l’intensità e la profondità.

Il loto

Anche in questo caso, il partner che penetra sta sotto, mentre chi viene penetrato sopra; questa volta, però, le gambe di chi penetra sono incrociate e quelle di chi viene penetrato saranno piegate sulle cosce di chi sta sotto così da poter afferrare le caviglie con le mani. Oltre alla libertà di movimento che conferisce a chi viene penetrato, è visivamente molto sensuale. 

Il cucchiaio

Questa posizione prevede che i partner siano sdraiati con chi penetra dietro e chi riceve davanti. Ideale per creare più intimità.

Per chi è più esperti, invece, consigliamo le seguenti alternative:

La pecorina o doggy-style

Uno dei due partner si mette a carponi così che l’altro si possa inginocchiare dietro e penetrarlo. Nonostante sia una delle posizioni più classiche, è ideale per chi si sente più a suo agio con il sesso anale perché permette penetrare in profondità.

La conchiglia

Si tratta di una variante della precedente. Il partner che viene penetrato si sdraia sulla schiena e sollevare le gambe in modo che il corpo si pieghi a metà e le caviglie siano vicine alle spalle. Siccome questa posizione permette di penetrare più in profondità, può non essere ideale per chi è alle prime armi.

L’incudine

In questa posizione i partner si trovano l’uno di fronte all’altro con la persona penetrante inginocchiata e la persona penetrata con la schiena appoggiata alle cosce dell’altra e le gambe in alto. Favorisce il contatto visivo, aumentando l’intimità e favorendo la comunicazione, perché chi penetra può capire facilmente cosa sta provando l’altra persona. Garantisce una penetrazione profonda e una stimolazione veramente intensa. 

La farfalla

Mentre chi viene penetrato è sdraiato di schiena con solo che spalle e le braccia appoggiate alla superficie e il resto della schiena rialzato così da terminare con l’ano all’altezza del pene di chi penetra, che starà invece inginocchiato. Questa posizione è fisicamente impegnativa, ed è quindi più adatta a chi ha più esperienza.

Questi sono solo alcuni esempi di posizioni che si possono usare per praticare sesso anale. Come sempre, però, incoraggiamo la fantasia e la sperimentazione, nel rispetto della volontà dei partner coinvolti!

Perché il sesso anale è considerato un tabù?

Nonostante il sesso anale non fosse visto come un atto sessuale intimo e piacevole tra individui già a partire dalle civiltà greco-romane, il Medioevo Occidentale è il periodo che ha marchiato irrimediabilmente la pratica con lo stampo dello scandalo.

Di recente, oltre che alle radici storiche, le controversie e i dissapori legati al sesso anale sono state correlate anche al modo in cui esso viene percepito e ritratto dai media. Nello specifico, il sesso anale viene visto puramente come rapporto completo che includa la penetrazione. In realtà, si parla di sesso anale anche quando si esercitano pratiche meno “invasive”.

Per esempio, pratiche comuni e piacevoli includono l’anal surfacing, che consiste nel toccare l’ano solo dall’esterno, l’anal shallowing, in cui la penetrazione avviene solo con la punta del dito, e l’anal pairing, in cui uno dei due atti descritti in precedenza viene combinato con un’altra forma di stimolazione, come la masturbazione del clitoride, la penetrazione vaginale e la masturbazione maschile.

Anche in campo scientifico, la maggioranza della ricerca sul sesso anale s’incentra sui rischi da malattie sessualmente trasmissibili. Recentemente, però, la ricerca si sta concentrando su come l’informazione di massa tratta il sesso anale dal punto di vista femminile e i motivi per cui le donne lo praticano con gli uomini.

Un’altra problematica legata al sesso anale è che viene spesso associato all’omosessualità. Per questo, anche uomini eterosessuali che si sentono incuriositi da esso o che lo praticano, spesso sono riluttanti ad ammetterlo per timore di venire etichettati come omosessuali o effeminati.

Spesso le donne che praticano sesso anale si sentono particolarmente vulnerabili, attivando la sfera della sensualità dei rapporti di dominazione-sottomissione. In realtà, il sesso anale non è considerato una pratica BDSM (ovvero pratiche erotiche e/o relazionali in cui vengono condivise fantasie basate su dolore, disequilibrio, potere e/o umiliazione al fine di trarre piacere; B/D corrisponde a bondage e disciplina, D/S a dominazione e sottomissione, S/M a sadismo e masochismo).

Rischi legati al sesso anale

Il sesso anale può essere sicuro ed estremamente piacevole, ma non è sicuramente privo di rischi, anche se prevenibili; vediamone alcuni:

  • Bruciore anale

Il sesso anale può causare bruciore nella zona ano-rettale se non praticato con le giuste precauzioni, come scarsa igiene, assenza di lubrificante e/o preservativo, ad esempio. Il bruciore anale può indicare una semplice irritazione o una patologia infiammatoria della mucosa che riveste lo sfintere anale; può manifestarsi tramite prurito, dolore e perdite di sangue, il bruciore anale può essere di intensità variabile e creare un disagio più o meno significativo.

  • Incontinenza fecale

Rapporti anali ripetuti ma, soprattutto, violenti e privi di precauzioni possono portare ad un indebolimento dello sfintere anale, rendendo difficile il trattenimento di feci o gas (incontinenza). Tuttavia, gli esercizi di Kegel (contrazioni volontarie dei muscoli del pavimento pelvico che sostengono utero, uretra, vescica e retto) per rafforzare lo sfintere possono aiutare a prevenire questo problema o correggerlo.

  • Malattie sessualmente trasmissibili

Usare il preservativo è estremamente consigliato quando si tratta di sesso anale perché l’ano è pieno di batteri. Anche se entrambi i partner non hanno nessuna infezione sessualmente trasmissibile, i batteri normalmente presenti nell’ano possono comunque, potenzialmente, infettare il partner. Inoltre, il contatto orale con l’ano può mettere entrambi i partner a rischio di patologie come epatite, herpes, HPV, e altre infezioni.

  • Gravidanza indesiderata

Tra coppie eterosessuali può verificarsi una gravidanza se lo sperma è depositato in zona perianale vicino all’apertura della vagina.

Sesso anale e emorroidi

Le emorroidi sono dei cuscinetti di tessuto vascolarizzato presenti nella parte terminale del retto. Esse sono ancorate alla parete del canale anale, grazie a dei legamenti fibrosi che le mantengono in sede. In determinate circostanze, queste strutture possono infiammarsi e gonfiarsi oltre misura, divenendo visibili a occhio nudo e causando fastidi più o meno sopportabili, in base allo stadio più o meno avanzato dell’infiammazione.

Ad oggi, non è stato dimostrato alcun tipo di relazione lineare tra attività sessuale e comparsa di patologia emorroidaria, così come non è vietato avere sesso anale se si soffre di emorroidi. Tuttavia, vanno fatte alcune distinzioni:

Non è consigliabile praticare sesso anale se ci si trova ad uno stadio avanzato dell’infiammazione e si mostrano sintomi quali bruciore, gonfiore, sanguinamento e prolasso. Un’intensa e reiterata sollecitazione della mucosa ano-rettale indebolirebbe ulteriormente i vasi emorroidari, aggravandone l’infiammazione e peggiorandone l’integrità strutturale.

Se le emorroidi sono già state curate o non sono ad uno stadio avanzato e asintomatiche, si può riprendere le pratiche anali facendo uso di preservativi e lubrificanti a base acquosa al fine di prevenire la ricomparsa di malattia emorroidaria o di aggravarla.

Quali sono gli stereotipi più diffusi riguardo al sesso anale?

  • Il sesso anale è contronatura

Questo punto è causa di dibattiti ancora piuttosto accesi, spesso di matrice socio-culturale. Se si pensa all’interpretazione del sesso anale secondo il Cristianesimo o l’Islam, ad esempio, è scontato dedurre che chi è fortemente legato ai principi di tali religioni condanni la pratica. Il problema principale in questo caso è che il sesso anale è ancora fortemente correlato all’omosessualità, vista in cattiva luce da entrambi le correnti religiose. Inoltre, il sesso anale è considerato contro natura perché non ha come fine ultimo la fecondazione. In questo caso è importante sottolineare che la maggior parte degli intercorsi sessuali vaginali avvengono per scopi di godimento, e che la fellatio (potete scoprire di più a riguardo qui e qui) non rappresenta più un tabù come il sesso anale, nonostante non porti alla fecondazione e possa causare infezioni o altre problematiche.

  • Il sesso anale implica la sottomissione di almeno uno dei partner

Come spiegato in precedenza, la zona ano-rettale è ricca di terminazioni nervose che provocano piacere orgasmico. Di conseguenza, vi è un gran potenziale per chi viene penetrato di godere dell’atto, soprattutto se riesce a rilassarsi come sopra citato. Inoltre, la citazione di apertura di questo articolo mostra perfettamente come l’esperienza possa e debba essere piacevole per i partner coinvolti, a prescindere dal loro ruolo nell’intercorso.

  • Il sesso anale è sporco

Il sesso è considerato sporco perché in molti considerano la zona ano-rettale dedita solo alla defecazione. Come già anticipato, l’area è composta da terminazioni nervose che la rendono una zona erogena. Inoltre, è vero che il sesso anale può essere sporco, ma non deve necessariamente esserlo. Se si pratica una corretta igiene intima, si mantiene una dieta equilibrata ricca di fibre, e si usa il preservativo, si può fare sesso anale senza incorrere in spiacevoli inconvenienti.

  • Il sesso anale è doloroso e pericoloso

Molte persone associano il sesso anale a qualcosa di estremo e violento che può causare la perdita di tono muscolare ed elasticità, portando a problematiche come l’incontinenza fecale (la fuoriuscita incontrollata di feci e gas, che può variare in gravità: da perdite modeste a un’incapacità totale di controllare la defecazione). Il sesso anale, se praticato correttamente, non è qualcosa di aggressivo che, alla lunga, può ledere la zona interessata, ma un’esperienza molto stimolante – si pensi che i muscoli dello sfintere si possano allenare per rilassare di più la zona.

  • Tutti gli omosessuali praticano il sesso anale

Come analizzato nella sezione precedente, il sesso anale viene descritto come atto puramente penetrativo. In realtà, si parla di sesso anale anche quando si praticano l’anal surfacing, shallowing, e pairing, nonostante non vi sia penetrazione. Non tutte le persone che si riconoscono in un particolare orientamento sessuale sentono il bisogno di avere rapporti con penetrazione. Alcuni preferiscono avere rapporti intimi in altro modo, altri non traggono piacere da intercorsi sessuali di alcun tipo. Inoltre, è anche erroneo identificare come omosessuale chi trae piacere dal sesso anale, poiché le due cose non sono necessariamente correlate.

Sesso anale: cenni storici

Vi sono numerose testimonianze di rapporti sessuali anali nel corso della storia. Di seguito ne vediamo alcune, che ci aiuteranno a capire meglio anche il presente di tali pratiche.

  • Vasi risalenti alla cultura peruviana Moche, esistita tra il 100 e il 700 AC, dipingono scene di rapporto sessuale anale da parte di un uomo verso una donna. Questo atto sessuale è prevalente rispetto agli altri rappresentati. Vi sono testimonianze secondo le quali, in questa cultura, il sesso anale veniva considerato avere benefici per la salute e metodo di controllo per le nascite.

  • Dal Giappone risalgono raffigurazioni Shunga (stampe erotiche) del periodo medievale (dal XII secolo alla fine del XVI secolo) ritraenti scene di sesso anale tra uomini.

  • Nell’Antica Grecia i rapporti sessuali anali non erano così popolari, nonostante vi sia un detto popolare conosciuto come “amore greco” che indichi proprio quelle pratiche. Era però comune lapederastia pedagogica (ovvero una relazione altamente ritualizzata e socialmente codificata di un rapporto fra un adulto, uomo o donna, con un o una adolescente dello stesso genere) per la formazione dei giovani maschi. Nonostante ciò, si doveva evitare la penetrazione, soprattutto nelle città di Atene e Sparta. Inoltre, vi sono scarse opere risalenti a quell’epoca raffiguranti sesso anale tra uomini e ragazzi o tra adulti.

  • Nella letteratura greca risalente all’epoca romana il sesso anale è un argomento che emerge con una certa frequenza. Si trattava per lo più di un atto da eseguire con giovani che avessero raggiunto l’età preadolescenziale, quindi non ancora pienamente adulti. Sembrava anche essere comune tra le cortigiane greche, le quali praticavano sesso anale per prevenire le gravidanze. 

  • Nella Roma Antica il ruolo passivo di un cittadino maschio (che quindi lo femminizzava) veniva considerato un grave scandalo morale. Gli uomini liberi, però, potevano tranquillamente assumere il ruolo attivo nei confronti di un giovane schiavo, senza che questo venisse considerato uno scandalo. Inoltre, vi sono testimonianze riguardo la depilazione della zona anale tra uomini che praticavano sesso anale passivo.

  • Sembra anche che il sesso anale tra uomo e donna nella società greco-latina costituisse il surrogato di quello pederastico; quindi, la donna veniva trattata come un ragazzo.

  • In Occidente, durante il periodo medioevale (dal V al XV secolo), era comune associare la pratica di sesso anale agli eretici che si opponevano al papa. Da li l’origine del termine sodomia (termine di origine religiosa che indica alcuni atti sessuali, derivante dal racconto di Sodoma e Gomorra nei capitoli 18-19 del libro della Genesi nella Bibbia) usato per descrivere le “immonde pratiche” sessuali degli eretici Bogomili (setta cristiano-gnostica del X secolo). Addirittura la Chiesa Cattolica considerava il sesso anale al pari di zoofilia e necrofilia.

  • A partire dal Medioevo Occidentale, la pratica di sesso anale è diventata un tabù che è stato difficile da sfatare negli anni, nonostante vi siano testimonianze che esso veniva praticato in epoche successive. Per esempio, a Firenze, durante il Rinascimento (tra il XV e XVI secolo), si credeva che il sesso anale causasse la fine della civiltà, con addirittura un corpo di polizia che si dedicasse meramente a stanare i trasgressori. La sodomia rimase illegale in Italia fino al 1800.

  • Tutt’oggi, nella cultura islamica il rapporto anale viene immaginato inseparabile dal coinvolgimento di sentimenti e implicherebbe una divisione di ruolo tra dominazione e sottomissione, in contraddizione con il principio islamico secondo il quale la dominazione è qualcosa a cui solo l’Eterno può accedere. La sottomissione stessa, di conseguenza, diventa un atto possibile solo di fronte a Dio.

  • Inoltre, il concetto di orientamento sessuale è inammissibile nell’Islam, in quanto trasgressione dalla connessione spirituale che lega tutti e tutto nell’universo. Orientarsi sessualmente significherebbe chiudersi in una visione fisica della vita, a dispetto di quella spirituale. Poiché ogni essere umano è uno spirito che occupa un corpo; lo spirito in sé, la vera natura umana, non è né donna né uomo, non è né bianco né nero, né ricco né povero. Tutti gli spiriti sono uguali, e non devono in alcun modo accentuare le differenze tra due corpi.

Per riassumere…

Il sesso anale è una pratica sessuale che prevede l’inserimento del pene o di altre parti anatomiche oppure oggetti nell’ano o nel retto.

Per praticarlo in modo sicuro, è consigliabile utilizzare lubrificanti, preservativi, mantenere una corretta igiene personale prima, durante, e dopo i rapporti, seguire una dieta ricca di fibre, ma evitarle, così come le bibite gassate, prima della penetrazione e sentirsi a proprio agio con il partner e la situazione in generale.

Vi sono diverse posizioni che possono essere adottate per praticare sesso anale. Per i meno esperti, il missionario, il cucchiaio, l’amazzone e l’amazzone al contrario e il loto sono ideali. Per chi è più avvezzo, allora suggeriamo la pecorina, l’incudine, la conchiglia e la farfalla. Comunque, sempre nel rispetto di entrambi i partner, si può sperimentare con altre posizioni.

Siccome il sesso anale è ancora considerato un tabù, guardare a come esso veniva visto nel corso della storia può aiutare a capire la corrente concezione della pratica. Tra i tabù a riguardo più duri a morire vi sono i preconcetti che il sesso anale è sporco, doloroso, pericoloso, contronatura, un atto di sottomissione e che sia un’esclusiva omosessuale.

Ciò non esclude che il sesso anale non comporti dei rischi, come bruciore anale, incontinenza fecale, malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate. Inoltre, è bene evitarlo se si hanno emorroidi sintomatiche; se invece sono state curate o sono asintomatiche, è possibile praticare sesso anale con le giuste precauzioni.

E adesso… buon divertimento!

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