Pegging

Chiariamo qualche dubbio sul pegging

Si parla così tanto di sesso, ma si sa effettivamente così poco. Molti di noi non hanno mai sperimentato troppo in ambito sessuale, mentre altri non sono riusciti a tenere a freno la loro curiosità e sono finiti per esplorare le pratiche sessuali più insolite. Tra queste vi è anche il pegging.

Cosa è il pegging

Viene definito pegging l’atto in cui una donna indossa uno strap-on dildo, oppure usa un dildo, un vibratore o un massaggiatore prostatico per penetrare analmente un uomo. La sensazione di piacere deriva principalmente dalla stimolazione dell’ano, del retto e degli organi adiacenti, in particolare della prostata. Tuttavia, l’eccitazione può anche dipendere da altri fattori psicologici.

Ad esempio, anche se non è riconosciuta tra le pratiche BDSM (ovvero pratiche erotiche e/o relazionali in cui vengono condivise fantasie basate su dolore, disequilibrio, potere e/o umiliazione al fine di trarre piacere; B/D corrisponde a bondage e disciplina, D/S a dominazione e sottomissione, S/M a sadismo e masochismo), il pegging può provocare piacere in una o entrambe le parti per via del concetto di dominazione, umiliazione, potere e sottomissione.

Inoltre, siccome il sesso anale è considerato un tabù da parte di molti, la stimolazione sessuale legata al pegging può provenire dal senso di trasgressione che ne deriva. Non solo per l’uomo che viene penetrato, ma anche per la donna tramite la sensazione di avere un pene simulato.

Come praticare il pegging

Adesso che tutti i punti fondamentali riguardanti il pegging sono stati chiariti, è il momento di capire come praticarlo.

  • Invece di iniziare subito con la penetrazione, è meglio entrare nel mood giusto con i preliminari.

Si può ricorrere alla masturbazione anale, partendo con un dito ben lubrificato prima di provare ad aggiungerne altri, all’anilingus (ovvero la stimolazione dell’ano tramite la bocca e la lingua), oppure si possono utilizzare dei giocattoli erotici, altrettanto lubrificati, come quelli descritti nella sezione precedente (in modo particolare anal plugs e perline anali).

  • Una volta che la zona è rilassata e l’atmosfera è ideale, si può iniziare a giocare con il dildo/vibratore, senza necessariamente penetrare completamente l’ano.
    Si può cospargere il giocattolo erotico di lubrificante e iniziare a massaggiare la zona con la punta e, delicatamente, iniziare a spingere.
  • Quando lui è pronto, a questo punto la donna può indossare il suo strap-on e iniziare a penetrare più in profondità, senza essere troppo aggressiva. Solo una volta entrati nel mood giusto, si può decidere di aumentare l’intensità.
  • Ci sono svariate posizioni che si possono provare. All’inizio è meglio partire dal classico missionario, questa volta però con lui sotto, possibilmente con un cuscino o un’altra superficie che aiuti a sollevare leggermente la zona del fondoschiena, e lei sopra in ginocchio – così facendo è possibile guardarsi e comunicare se necessario.

Un’altra posizione ideale all’inizio è il doggy-style o pecorina (il partner attivo si posiziona in piedi o in ginocchio dietro quello passivo, che è a quattro zampe), che è perfetta per la stimolazione e la dilatazione anale.

Come sempre, la creatività è un ingrediente immancabile. Una volta che entrambi si è a proprio agio con il pegging si può iniziare a sperimentare con altre posizioni sessuali, giochi di ruolo e qualsiasi altra cosa che stuzzichi la fantasia della coppia!

Giocattoli e strumenti erotici per praticare il pegging

1. Cintura fallica/Dildo/Vibratore

Come già anticipato, il protagonista assoluto di questa pratica è lo strap-on dildo o vibratore. È possibile trovare cinture falliche che non hanno bisogno di alcuna aggiunta, oppure si può decidere di acquistare l’imbracatura e il dildo o vibratore separatamente – in questo caso sarà più facile usare il finto fallo in altri modi. Inoltre, optando per la seconda opzione, si potrà scegliere il tipo di dildo o vibratore che si preferisce, visto che ce ne sono numerosi in commercio (da quello più realistico, a quello incurvato, ecc.).

Se si è alle prime armi con questa pratica sessuale, è consigliabile optare per una cintura fallica o un dildo o vibratore di dimensioni ridotte. Inoltre, è meglio scegliere attrezzature fatte in silicone per uso medico poiché sono più sicure.

Esistono anche dildo a doppia penetrazione che aiutano a stimolare anche la donna durante l’atto del pegging.

2. Lubrificanti e oli

Un altro alleato essenziale del pegging è il lubrificante, ancor di più se non si è mai provato prima.

Siccome i lubrificanti a base di siliconi spesso non vanno d’accordo con i giocattoli erotici fatti dello stesso materiale, è consigliabile preferire quelli in gel o a base di acqua.

Esistono anche degli oli stimolanti, come quelli a base di CBD, che aiutano a rilassare i muscoli e a stimolare la circolazione sanguigna per un’esperienza più piacevole.

3. Perette/docce anali

Questi strumenti consentono di lavare la zona interessata prima e/o dopo l’atto tramite un getto d’acqua pressurizzato nel sedere a scopo di pulizia.

Non è necessario utilizzare una peretta anale prima del pegging, ma è consigliato per coloro che tengono particolarmente all’igiene e non vogliono incappare in spiacevoli soprese. È importante, comunque, non esagerare con le docce anali e non superare le 2-3 volte a settimana. Inoltre, bisogna essere delicati quando si partica il lavaggio per non lesionare la zona interessata.

4. Altri strumenti e accessori

Per coloro che non hanno paura a sperimentare si può scegliere di introdurre altri elementi all’esperienza del pegging.

Esempi includono l’anello vibrante o cockring (uno stimolatore erotico che può avere o meno una parte vibrante montata su un anello leggermente elastico che va indossato dall’uomo alla base del pene) che aiuta lui a mantenere il pene più eretto, più a lungo e può aumentare la sensazione di piacere.

Anal plugs o perline anali (oggetti sessuali utilizzato come stimolatori e dilatatori anali) che possono essere usati in fase preliminare per rilassare e dilatare l’ano di lui, ma anche di lei.

Vibratori vaginali che aiutino a stimolare lei e aumentare la sensazione di piacere.

Storia e origine del termine pegging

Le prime informazioni certe riguardanti il pegging derivano dall’Antica Grecia. Vi sono infatti testimonianze di una notevole produzione di cinture falliche conosciute prima come olisbokollikes, ovvero delle pagnotte a forma fallica, poi come olisboi, fatti di legno o pelle. Tuttavia, sembra che culture antecedenti, come quella egizia, utilizzassero già dei giocattoli sessuali simili a quelli proposti dai greci. Ovviamente il termine pegging non esisteva ancora in quell’epoca, nonostante la pratica fosse già popolare.

Il concetto di pegging è stato promosso in tempi molto recenti, partendo dalla sessuologa americana Carol Queen che, lavorando come sessuologa personale del rivenditore di giocattoli sessuali Good Vibrations di San Francisco, ha ideato un programma educativo che aveva la funzione di divulgare informazioni riguardo pratiche e giocattoli sessuali. Nel 1998, nel tentativo di espandere il mercato di vendita di strap-on dildo oltre alle coppie lesbiche, la sessuologa ha creato il video Bend Over Boyfriend (tra i più venduti al mondo), che ha coniato il termine “to bob”, quindi penetrare l’uomo analmente.

Grazie al video, la popolarità della pratica è aumentata notevolmente nei paesi occidentali, tanto che, nel 2001, un contest realizzato dallo scrittore, esponente della comunità omosessuale e attivista LGBT Dan Savage proprio mirato a trovare un neologismo che potesse definire la penetrazione anale di un uomo da parte di una donna che indossa uno strap-on, aiutò a coniare il termine pegging.

Pegging: omosessualità e controversie

Un articolo della dottoressa Jade Aguilar del 2017 spiega come il termine coniato tramite il contest di Dan Savage fosse necessario per preservare la mascolinità di un uomo che viene penetrato analmente da una donna con strap-on. Questo perché il sesso anale è associato agli uomini gay, e un uomo eterosessuale può sentirsi a disagio a praticarlo, nonostante ne sia sessualmente stimolato. Però, se da una parte il termine aiuta a disassociare la pratica dal sesso e dalla cultura gay, dall’altra sostiene l’eterosessualità e la mascolinità come ideologie dominanti.

Altre controversie derivano dall’applicazione delle teorie psicoanalitiche, le quali collegano il desiderio del maschio di essere penetrato analmente a un problema di fissazione (ovvero una sorta di blocco psicologico) inconscia alla fase anale dello sviluppo psicosessuale. Per questo, gli psicologi che applicano queste teorie tendono a vedere la questione come problematica e consigliano, quindi, un percorso di terapia.

Come affrontare la conversazione sul pegging

Nonostante il pegging sia una pratica popolare tra coppie etero, essa rimane tuttora abbastanza controversa. Per questo, alcune persone potrebbero desiderare di sperimentarla, ma si sentono in imbarazzo ad affrontare la questione con il partner.

Se non si è avvezzi a parlare di sesso e argomenti correlati, forse partire dal pegging può essere un po’ troppo spinto. È meglio iniziare da una conversazione a profilo basso, che includa, per esempio, condividere con il partner le cose che ci piacciono con lui/lei a letto. Quando si è pronti ad aggiungere un po’ più di pepe al dialogo (ci potrebbe volere del tempo, addirittura mesi, per potersi sentire a proprio agio in questo contesto – non c’è fretta!), si possono condividere desideri e fantasie erotiche, partendo da quelle più semplici.

A questo punto, una volta che entrambi siano a proprio agio nell’affrontare certi argomenti, si può parlare del desiderio di provare il pegging. Questo tipo di dialogo serve a creare una situazione confortevole per entrambe le parti coinvolte; per questo, è necessario usare tatto e sensibilità, e non offendersi se uno dei due non è disposto a provare la pratica. In merito all’ultimo punto, ciò non esclude la possibilità di affrontare la questione di nuovo in futuro – l’importante è non essere insistenti o aggressivi.

Se si raggiunge un accordo ed entrambi si è disposti a provare il pegging, a questo punto è importante discutere le aspettative e i desideri prima di affrontare l’esperienza. Non serve pianificare troppo, anche perché questo potrebbe privare la pratica della spontaneità necessaria per renderla piacevole; tuttavia, è bene prepararsi ed essere sicuri di stare sintonizzati sulla stessa frequenza per poter godere appieno dell’atto.

Inoltre, potrebbe essere consigliabile stabilire una parola di sicurezza da usare se le cose smettono di essere piacevoli per uno dei due, così da interrompere immediatamente il gioco.

Infine, siccome questa pratica potrebbe risultare emotivamente intensa per uno dei due partner o per entrambi, è bene aprirsi e parlare delle proprie sensazioni una volta terminato il pegging per accertarsi che tutti e due siano tranquilli.

Rischi legati al pegging

Il sesso anale può essere un’esperienza estremamente piacevole se praticata con le giuste attenzioni.

Prima di tutto, è importante considerare la possibilità di malattie sessualmente trasmissibili. Oltre ad accertarsi che entrambi i partner non siano a rischio, è bene preoccuparsi di usare il preservativo per evitare infezioni dovute al materiale del dildo/vibratore, e di cambiarlo se si inverte il partner che viene penetrato. Inoltre, sarebbe meglio evitare di utilizzare un lubrificante a base di olio, soprattutto se si usa un preservativo in lattice.

Come già suggerito, è meglio prediligere dildo/vibratori in silicone chirurgico, ed è fondamentale lavarli ogni volta che si finisce di utilizzarli, ma anche prima dell’atto per evitare di venire a contatto con la polvere che inevitabilmente si deposita sopra di essi.

Ovviamente, andando a stimolare la zona del retto, è possibile che qualche residuo di feci fuoriesca durante la penetrazione. Per evitare che questo accada, come già spiegato in precedenza, si può ricorrere ad una doccia anale qualche ora prima del pegging.

Infine, è sempre bene ricordare che si sta stimolando una zona molto delicata del corpo. Oltre ad usare lubrificanti, oli, o anche supposte rilassanti, è suggeribile non essere troppo aggressivi, soprattutto se si è alla prima esperienza. Fondamentale contattare uno specialista se si notano sanguinamento, dolore persistente, piaghe, granuli o scarichi insoliti qualche giorno dopo il pegging.

In sintesi

Il pegging è una pratica che prevede la penetrazione anale dell’uomo da parte della donna che indossa uno strap-on dildo/vibratore.

Le prime informazioni certe riguardo questa pratica sessuale derivano dall’Antica Grecia, ma ciò non esclude che altre culture antecedenti la praticassero. Tuttavia, è verso la fine degli anni ’90 del 900 la pratica ha iniziato a diventare popolare, e nel 2001 è stato coniato il termine pegging.

Nonostante essa provochi piacere per via della stimolazione della zona dell’ano, del retto e degli organi adiacenti, in particolare della prostata, l’eccitazione può anche avere origini psicologiche legate al concetto di dominazione/sottomissione e trasgressione.

Per gli stessi motivi, però, il pegging è ancora considerato un tabù, e molti lo ricollegano all’omosessualità o ad un problema della personalità che va risolto tramite la psicoterapia.

Per divertirsi con il pegging, sono necessari giocattoli e strumenti erotici quali strap-on, dildo, vibratori e lubricanti, ma si possono anche sperimentare altri oggetti come vibratori vaginali, anal plugs, cockrings, ecc.

È bene che entrambi i partner siano consenzienti prima di divertirsi questa pratica sessuale; quindi, è importante avere una conversazione prima e dopo l’atto. Inoltre, è fondamentale essere a conoscenza dei rischi legati al pegging per farlo nella maniera più sicura possibile.

Infine, è consigliabile essere delicati se si è alle prime armi, ma sarà divertente sperimentare ed essere creativi una volta rotto il ghiaccio!

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