Pillole di BDSM – Il Bondage

I feticci e gli stili di vita alternativi ed erotici si presentano in un’ampia varietà di forme, da quelle più comuni a quelle più estreme.

Ad esempio, alcune persone vengono eccitate sessualmente da un oggetto o una parte del corpo che non è tipicamente considerato sessuale, come piedi o capelli.

Altri, invece, possono sviluppare una predilezione per un particolare stile di vita che consente loro di vivere il loro feticcio o interesse per giochi di ruolo erotici, come il bondage.

Che cosa è il bondage? Definizione e terminologia

Bondage è un termine di origine francese, conosciuto anche come bondaggio in italiano, che descrive la pratica erotica estrema di tipo violento in cui si immobilizza un partner consenziente o se ne limita temporaneamente la capacità sensoriale. 

Un soggetto immobilizza l’altro tramite l’uso di corde, foulard di seta, cravatte, catene, corsetti e simili, per poi eseguire una determinata attività sessuale che provochi delle emozioni alla coppia, come la sensazione di impossibilità fisica o la trasmissione di fiducia estrema nel partner che tiene in mano il gioco erotico.

Il bondage rientra tra le attività BDSM, ovvero una varietà di pratiche o giochi di ruolo, spesso erotici, che coinvolgono schiavitù, disciplina, dominio e sottomissione, sadomasochismo e altre dinamiche interpersonali correlate.

L’acronimo viene scomposto in B/D (schiavitù e disciplina), D/S (dominazione e sottomissione) e S/M (sadismo e masochismo).

L’inclusione nella comunità o sottocultura BDSM dipende dall’autoidentificazione e dall’esperienza condivisa; tuttavia, generalmente, esse accolgono chiunque abbia una vena non normativa che si identifichi con la comunità, come travestiti (coloro che amano vestirsi in modi generalmente attribuiti ad un genere diverso dal loro), appassionati di modifica del corpo (l’alterazione deliberata dell’anatomia umana o dell’aspetto fisico umano; include tatuaggi sulla pelle, decorazioni socialmente accettabili, riti religiosi di passaggio, ecc.), animal roleplayers (è una forma di gioco di ruolo in cui almeno un partecipante interpreta la parte di un animale non umano), feticisti del latex (è l’attrazione feticistica per le persone che indossano abiti in lattice o, in certi casi, per gli indumenti stessi) e altri.

Le attività e le relazioni nel BDSM sono spesso caratterizzate da ruoli complementari e di disparità di potere. Per questo motivo, è necessario il consenso informato di entrambi i partner per un’esperienza reciprocamente appagante.

I soggetti coinvolti prendono il nome di dominante e sottomesso, in cui il primo assume il controllo psicologico sull’ultimo. Vengono usati anche i termini inglesi top e bottom, ovvero l’istigatore dell’azione e il destinatario di essa.

Si può scegliere di assumere atteggiamenti tipici di sottomessi o bottom, come l’essere frustati, senza però l’implicazione di essere dominati psicologicamente, così come chi è tipicamente dominato può assumere atteggiamenti tipici dei dominanti o top.

Esistono anche termini specifici per le donne dominanti, come dominatrice, mistressdomme, and dominatrix. Switch, invece, sono coloro che variano tra ruoli top/dominante e bottom/sottomesso, sia da relazione a relazione o all’interno di una data relazione.

Perché a qualcuno piace praticare bondage?

Come abbiamo visto nel paragrafo introduttivo, il bondage può rappresentare o include dei feticci che risultano particolarmente eccitanti per alcuni individui.

Pertanto, anche se per alcune persone ritengono la pratica troppo violenta e aggressiva, altre ne vanno pazze. Per spiegarne il motivo si può considerare la dimensione psicoanalitica del bondage, che si basano sui concetti di affetto e accudimento.

Infatti, esso è vissuto come una sorta di abbraccio, poiché le corde sono avvertite come un’estensione delle braccia e della mente del partner che domina e gestisce il gioco. Per questo, alcuni, percepiscono l’essere immobilizzati come rassicurante.

Ovviamente, anche il concetto di dominazione e sottomissione, così come la sensazione di dolore, che per qualcuno possono risultare disturbanti, per altri sono molto eccitanti. Addirittura, si può provare una sensazione di piacere particolarmente intensa senza arrivare all’orgasmo. 

Va anche considerata la dimensione estetica del bondage poiché le trame delle corde sul corpo possono essere molto elaborate, creando delle fantasie molto particolari.

Il bondage, inoltre, può rafforzare il rapporto di coppia perché lo apre a nuovi orizzonti di piacere, e intensifica la fiducia, la complicità e la comunicazione tra partner.

Categorie di bondage

Il bondage viene diviso in sei categorie:

  • Legare insieme parti del corpo, come braccia o gambe.
  • Divaricare parti del corpo, come braccia o gambe.
  • Legare il partner trattenuto a un oggetto esterno, come una croce di Sant’Andrea, una sedia o un tavolo.
  • Sospendere il partner trattenuto.
  • Ostacolare o rallentare il movimento del partner trattenuto, ad esempio con una hobble-skirt (ovvero una gonna a tubino molto stretta) o un corsetto.
  • Avvolgere il partner trattenuto in materiale morbido ed elastico, trattenendo così tutto il suo corpo, noto come mummificazione.

Inoltre, esistono modi diversi di approcciare il bondage, come mostrato di seguito:

  • Soft bondage, in cui il partner attivo può semplicemente bloccare le mani dell’altro con le proprie, oppure ammanettare il partner trattenuto o semplicemente ordinare al partner trattenuto di non muovere le mani, senza usare alcun contenimento fisico (schiavitù verbale).

  • Bondage Shibari o Kinbaku definisce una tecnica giapponese in cui la componente artistica ed estetica del legare una persona sono lo scopo principale, piuttosto che il trasferimento di potere e controllo, o del piacere sessuale. In questo caso vengono usate corde in fibra naturale, tutte di egual lunghezza (7-8 metri circa) e diametro (5-6 millimetri circa), rifinite con due nodi semplici alle estremità. In questo caso, si preferisce l’asimmetria alla simmetria. L’uso dei nodi è limitato o addirittura assente, prediligendo frizioni e ritorsioni della corda su sé stessa. Inoltre, l’enfasi non è posta sulla legatura in sé, ma sul come la corda viene apposta dal legatore diventando un’estensione delle sue mani e sul rapporto di intimità che si crea.

  • Western o American bondage, invece, indica tecniche occidentali incentrate sulla dominazione/sottomissione e sul piacere sessuale molto più che nella controparte orientale. Generalmente vengono usate corde in materiali di diverso tipo, come cotone, polipropilene e nylon, per citarne alcune, le cui lunghezza e diametro possono variare. Vengono preferiti i criteri occidentali di bellezza, simmetria e perfezione quando si lega un partner.

Tecniche di bondage

Esistono numerose tecniche di bondage, alcune più complesse ed estreme di altre, che possono provocare molto piacere in chi le pratica. I termini usati più spesso nella sottocultura europea e americana derivano dall’inglese, salvo alcune eccezioni.

Di seguito vediamo alcune delle tecniche più conosciute, ma specifichiamo che queste non includono tutte quelle popolari nella cultura bondage:

  • Spread eagle (tradotto in italiano come aquila allargata)
    In questa tecnica, ogni arto del partner trattenuto è legato a un angolo diverso di un letto.
  • Hogtie (tradotto in italiano come cravatta)
    In questo caso, le mani e i piedi del partner trattenuto sono entrambi legati e le corde che li legano sono collegati tra loro, tenendo il partner trattenuto in posizione piegata.
  • Crotch rope (tradotto in italiano come corda inguinale)
    Qui, la corda viene fatta passare tra le gambe del partner, esercitando una pressione sui genitali.
  • Comfortable (tradotto in italiano come comoda)
    Con questa legatura si immobilizza il partner in maniera tale da avere le braccia dietro la schiena, senza bloccarle, consentendogli di stare sdraiato sulla schiena su qualsiasi superfice; inoltre non ci saranno corde sui genitali.
  • Hon kikkou (tradotto in italiano come dorso di tartaruga)
    È una tecnica giapponese che permette di bloccare la parte superiore della partner creando al tempo stesso un disegno che richiama il dorso di una tartaruga.
  • Wrists bondage (tradotto in italiano come bondage dei polsi)
    Tecniche di soft bondage che consistono nell’immobilizzare i polsi del partner consenziente in modo tale che essi risultino uniti, disuniti, distesi o incrociati.
  • Elbow bondage (tradotto in italiano come bondage dei gomiti)
    Anche questa tecnica rientra nel soft bondage; in questo caso sono i gomiti ad essere bloccati dietro la schiena in modo tale che essi risultino uniti (per i più flessibili) o disuniti (per i meno flessibili).
  • Ankle bondage (tradotto in italiano come bondage delle caviglie)
    Tecniche di soft bondage che consistono nell’immobilizzare le caviglie del partner consenziente in modo tale che esse siano l’una accanto all’altra o incrociate.
  • Leg bondage (tradotto in italiano come bondage delle caviglie)
    Tecniche di soft bondage che consistono nell’immobilizzare le gambe del partner consenziente.
  • Sukaranbo
    Tecnica giapponese stimolante che può essere utilizzata da sola o insieme con altre tecniche, come lo Shinju, per creare una sorta di biancheria intima che può essere indossata sotto gli abiti. Si tratta di una corda che passa sulla zona dei genitali e viene fissata intorno alla pancia.
  • Shinju
    Tecnica giapponese in cui le braccia vengono immobilizzate dietro la schiena mentre, sul lato anteriore, viene delimitata la parte dei seni dalle corde.
  • Suspended (tradotto in italiano come sospesa)
    È una tecnica che prevede la sospensione di un corpo legato tramite uno o più ganci appesi al soffitto o su un altro oggetto (come una croce di sant’Andrea, per esempio). Si può essere appesi a testa in giù, a testa in su, o anche distesi.

Strumenti, materiali e giocattoli erotici per il bondage

Corde

Tra gli strumenti necessari per godersi una pratica di bondage che si rispetti non possono mancare le corde. Il bondage con la corda, infatti, è la forma più popolare usata in tutto il mondo. 

Le corde vengono predilette perché sono esteticamente piacevoli e versatili, perché possono essere usate per legare, appendere, frustare, bloccare, ecc.

Come già spiegato in precedenza, il materiale della corda varia in base al tipo di bondage praticato. Infatti, nel Wester o American bondage, sono ammesse corde dei più svariati materiali, che si tratti di cotone o fibre artificiali. Nel caso della variante orientale, invece, sono ammesse solo corde di fibre naturali che siano facilmente piegabili. Inoltre, la corda viene lavata tra le diverse sessioni. 

Anche la lunghezza e il diametro variano a seconda della tipologia di pratica scelta. Per quanto riguarda il colore, invece, dipende dal materiale scelto e dal gusto personale di chi pratica il bondage con la corda.

È consigliabile leggere libri o guardare filmati educativi prima di cimentarsi con le corde, per assicurarsi di utilizzarle nella maniera più sicura possibile.

Binders

Sono dei corsetti che possono essere usati per diverse parti del corpo, come le braccia o le gambe, così da immobilizzarle completamente, senza lasciare alcuna libertà di movimento.

Possono essere di diversi materiali, come pelle o latex.

Nastro adesivo

Il nastro adesivo può essere utilizzato per creare polsini improvvisati per mani o caviglie, per proteggere le mani di qualcuno o per molto altro ancora!

Attenzione, però. Esiste un nastro adesivo specifico per il bondage che ha la caratteristica di appiccicarsi solo a sé stesso, non alla pelle o ai capelli.

Un piccolo consiglio quando si opta per il nastro adesivo è quello di evitare che sia troppo vicino a fonti di calore, poiché esse potrebbero scioglierlo.

Catene

Possono essere di metallo o anche di pelle, e vengono utilizzate più frequentemente per immobilizzare caviglie e polsi.

Sono sicuramente più rigide e impegnative di alternative come corde o nastro adesivo; per questo, tendono ad essere adatte ai più esperti e disinibiti.

Bende

Le preferite sono quelle in satin, e sono ideali per limitare il senso della vista, così da enfatizzare gli altri e massimizzare il piacere erotico.

Possono anche essere sostituite da una cravatta, un calzino, un foulard… l’importante è che ci sia estrema fiducia e comunicazione tra i partner. Altrimenti, meglio lasciare perdere!

Cappucci

Ne esistono di diversi tipi e possono essere usati per inibire la vista o per giochi di ruolo.

I cappucci bondage, per esempio, sono indossati dal sottomesso e servono per coprire interamente la sua testa. Cappucci in spandex e latex sono tra i più popolari, e alcuni hanno i fori per gli occhi oppure delle bende imbottite che li oscurino completamente; altri solo per il naso (come quelli in gomma), anche se non è necessariamente presente; alcuni ne hanno solo per la bocca, anche se ne esistono di tipi in cui sono assenti.

Animal roleplayers apprezzano particolarmente i cappucci a forma di animale, ma sono adatte anche a chi vuole semplicemente provare qualcosa di diverso.

Esistono anche cappucci isolanti che bloccano rumori esterni, e vengono abbinati a tappi per le orecchie, bende e bavagli per enfatizzare il ruolo di sottomissione.

Collari

I collari vengono solitamente indossati dai sottomessi, a volte per indicare di essere proprietà di chi gliel’ha donato. In altri casi ricoprono la funzione di fedi nunziali e indicano che due persone sono in una relazione impegnata. Per i sottomessi, può sembrare emozionante o addirittura romantico indossarne uno.

Mentre i collari sono riservati alle persone impegnate, i chokers hanno una funzione simile, ma possono essere indossati da chiunque.

Altra alternativa simile ai collari tradizionali, ma senza significati relativi al tipo di relazione intrattenuta da chi li indossa, sono gli yokes, ovvero collari uniti a manette sui polsi da una catena che scende lungo il corpo.

Possono essere in diversi materiali e con design più o meno creativi. Possono essere abbinati ad un guinzaglio per il dominatore.

Esistono anche dei collari posturali che risultano più lunghi e spessi, progettati per avvolgere il collo e limitare ulteriormente la mobilità. Sono spesso fatti di pelle rigida.

Gags

I ball gags sono costituiti da una sfera in silicone che entra nella cavità orale, dietro i denti, e sono fissati intorno alla testa tramite un cinturino.

Le sfere possono essere di varie dimensioni; ne esistono di piccole come una pallina da golf e di grandi come una pallina da lacrosse. Ci sono anche sfere cave che facilitino la respirazione dalla bocca.

Alternativa alle ball gags sono i divaricatori per la bocca, che servono a spalancarla. In questo caso, nonostante il sottomesso sia comunque impossibilitato a parlare, può comunque essere penetrato oralmente dal dominatore.

Morsetti

I morsetti sono pinze che stringono una particolare parte del corpo per creare dolore e vengono generalmente indossati dai sottomessi.

Alcuni possono essere attaccati al naso e ne esistono di diversi tipi. Uno è simile al nasello da competizione per nuotatori e sono progettati per chiudere il naso e limitarne la respirazione. Vengono frequentemente prediletti da sottomessi mentre praticano sesso orale (a riguardo, leggi questo articolo e, perché no, anche quest’altro).

Altri, un po’ più impegnativi, sono dei “ceppi nasali” che vanno all’interno del naso per bloccare il setto. Sono spesso usati durante le scene di bondage difficili, dove si è completamente bloccati da morsetti e quindi, indipendentemente da come ci si muova, si percepirà un forte dolore.

Infine, per quanto riguarda il naso, vi sono dei “ganci”, abbinati di frequente a collari, dotati di rebbi che si sollevano sulle narici, il che può far assumere un’espressione che ricordi quella di un maialino, ad esempio. Un effetto dei ganci è quello di far colare il naso, il che può rendere il gioco disordinato e particolarmente umiliante.

Ci sono anche i morsetti per i capezzoli, che possono creare un colpo di dolore quando indossati, un’ondata di sensazioni intense quando vengono tirati o attorcigliati e un forte senso di rilascio quando vengono rimossi. Essi possono essere abbinati a morsetti per i genitali.

Un esempio sono i morsetti per clitoride, che vengono posizionati alla base di esso, o quelli indicati per distendere le labbra. Altri possono essere anche posizionati sul prepuzio o sullo scroto di un pene.

Giocattoli d’impatto

Si tratta di tutti quei giocattoli che possono essere utilizzati per colpire il sottomesso. Esistono i floggers (fustigatori), ovvero frustini con il manico il metallo e delle code in pelle o metallo. Non solo l’intensità del dolore varia a seconda del materiale utilizzato, ma più code saranno presenti, più doloroso sarà il colpo ricevuto.

Ci sono anche i paddles, ovvero delle specie di racchette in legno, pelle, metallo o altri materiali che servono a colpire parti più ampie.

I bastoni sono adatti a provocare una sensazione di dolore più pungente perché sono molto stretti. Sono quasi sempre in legno, ma possono esserci eccezioni in plastica o altri materiali.

Infine, tra i più conosciuti, ci sono le fruste. Nonostante siano molto popolari, però sono il giocattolo più difficile da imparare a usare correttamente perché richiedono un sacco di tecnica e pratica. Se usate correttamente, le fruste causano tagli pungenti e rapidi sul corpo.

Barre divaricanti

Le barre divaricanti sono generalmente fatte di metallo e possono essere regolabili, utili per tenere le caviglie separate l’una dall’altra, esponendo i genitali e tenendo le gambe ferme in un punto. Possono essere utilizzate anche per immobilizzare i polsi.

Cinture di castità

Le cinture di castità sono complete di lucchetto e chiave e, fondamentalmente, sono biancheria intima che impedisce al sottomesso di andare in bagno o toccare i propri genitali, a meno che dominatore lo permetta.

Esse possono anche essere fisicamente stimolanti, perché includono plugs, anelli vibranti/pulsanti, ecc.

Ganci anali

Visivamente, i ganci anali sembrano un incrocio tra i classici plugs e un uncino. Tipicamente realizzati in acciaio inossidabile, i ganci anali presentano una sfera su un’estremità che va all’interno dell’ano, mentre il “gancio” va fissato all’esterno del corpo.

Possono stimolare sia la prostata che la spugna uretrale, ovvero il punto G.

I ganci anali di solito presentano anche un anello all’estremità del gancio che può essere collegato alla corda durante le scene di bondage.

Consigliamo questo articolo per una guida sicura al sesso anale.

Giocattoli uretrali

Si tratta di aste lunghe e sottili con un tappo all’estremità, che entra nel canale uretrale. Di solito sono realizzati in acciaio inossidabile, ma ci sono alcune opzioni in silicone. Tuttavia, questi ultimi sono più difficili da usare perché il silicone non è così solido o pesante.

Spostare lentamente il giocattolo dentro e fuori dall’uretra può stimolare la testa del pene, che è densa di nervi, dando anche un modo per stimolare la prostata da un’altra angolazione.

Può essere usato anche per la vulva, ma è molto più rischioso e, quindi, sconsigliato.

Bacchette elttriche

Si tratta di giocattoli sessuali che consistono in una bacchetta elettrica che crea un impulso forte e piacevole sui genitali. Di solito si può regolare l’intensità tramite un pulsante apposito.

Manette

Anche questi strumenti sono un classico nella scena BDSM. Nel bondage, sono amati perché enfatizzano il senso di dominazione e sottomissione.

Possono essere in diversi materiali, da quelle più soffici in tessuto a quelle più rigide in metallo.

Restrizioni per il letto

Si tratta di cinte che vengono attaccate sotto il materasso in modo che i polsini dei polsi e delle caviglie si trovino alle due estremità.

Rischi legati al bondage

Il bondage è considerato una pratica legale. Infatti, la decisione finale presa dalla Corte di Cassazione, sentenza 1163/2021 sez. 3 è la seguente:

Il soggetto dominante, quindi chi immobilizza il partner tramite varie pratiche infliggendo dolore o privazione di sensi, è responsabile di ciò che accade e di come si evolve la situazione. Il soggetto dominato può chiedere quando vuole di fermarsi e terminare il gioco erotico.

Nonostante ciò, non è comunque assente da rischi più o meno gravi. Trattandosi di una pratica estrema, possono accadere degli spiacevoli inconvenienti che causano ripercussioni a livello fisico o psicologico.

  • Rischi di natura fisica

Le corde possono lasciare segni che spariscono in pochi minuti. Allo stesso tempo, però, possono provocare danni superficiali alla pelle, come bruciature.

Si possono prevenire utilizzando corde in cotone, soprattutto se si è alle prime armi o si ha la pelle molto sensibile, evitando di stringere troppo la corda intorno al corpo, slegando il partner o tagliando la corda con delle forbici EMT appena si percepisce fastidio.

In caso di abrasioni dolorose o sanguinanti o tagli, è opportuno disinfettare l’area interessata e affidarsi ad uno specialista per la scelta del trattamento ideale, come una crema.

Anche altri oggetti restringenti, come il nastro adesivo, i binders e le catene possono causare problemi alla pelle. Pertanto, prima di iniziare la pratica, è bene assicurarsi di conoscerne l’utilizzo e comunicare costantemente con il partner per evitare spiacevoli inconvenienti.

Un’altra problematica legata a tali strumenti è la pressione, che può andare a bloccare la circolazione ed arrivare per sino a causare lo svenimento o il decesso, nei casi più gravi.  

Non solo gli oggetti restringenti possono causare problematiche.

Gli anal hooks, ad esempio, se non utilizzati con le giuste precauzioni, possono causare seri danni alla zona ano-rettale.

I giocattoli uretrali possono causare infezioni piuttosto serie, dolorose e difficili da curare, specialmente se utilizzati a livello vaginale.

I giocattoli d’impatto possono causare lacerazioni alla pelle se non usati con cura, così come i morsetti.

I gugs possono causare soffocamenti, rotture di denti e altre problematiche derivate alla divaricazione della bocca e della mandibola.

  • Rischi di natura psicologica

Non enfatizzeremo mai abbastanza l’importanza del consenso e della comunicazione quando si tratta di pratiche bondage. Non solo è imperativo che si sia completamente convinti di voler praticare l’attività, ma anche che ci sia fiducia tra i due partner affinché essi conoscano le proprie preferenze e limiti, così da non creare traumi invalidanti.

Per evitare ripercussioni di alcun tipo, anche psicologiche, è necessario informarsi sui rischi associati alla pratica e avere una buona conoscenza degli strumenti che si usano.

È consigliabile evitare il bondage quando non si è in uno stato psicofisico ottimale, quindi si è impossibilitati, stanchi o sotto effetto di alcol o droghe.

Precauzioni per il bondage

Per trarre il massimo piacere dalla pratica è necessario osservare alcune precazioni chiave:

  • Evitare compressioni nella parte anteriore del collo.
  • Assicurarsi che la pressione sanguigna sia ottimale.
  • Preoccuparsi di non schiacciare, irritare e infiammare le terminazioni nervose con le corde o altri oggetti.
  • I nodi posti su terminazioni nervose sulle braccia in corrispondenza del nervo radiale o in corrispondenza dell’osso ulnare e sulla spina dorsale potrebbero causare danni permanenti anche gravi.
  • Sessioni troppo lunghe possono aumentare la possibilità di rischi connessi alla pratica, quindi evitare che esse durino più di un’ora.

Sgarbugliamo le corde…

Ci sono tante informazioni da digerire in questo articolo.

Abbiamo parlato di una tecnica BDSM conosciuta come bondage, che descrive la pratica erotica estrema di tipo violento in cui si immobilizza un partner consenziente o se ne limita temporaneamente la capacità sensoriale. 

È caratterizzata da due soggetti, il dominatore, spesso anche identificato come top, e sottomesso, frequentemente riconosciuto anche come bottom. Switch è il termine invece utilizzato per descrivere che passa, anche solo temporaneamente, da un ruolo all’altro.

Il bondage è apprezzato per la natura psicologica, poiché fa leva sui concetti di dominazione, sottomissione, affetto e accudimento, che per qualcuno possono provocare piacere erotico intenso. Anche l’idea di giochi di ruolo e feticci, ovvero cose proibite o estreme, possono essere molto eccitanti per alcuni individui. Inoltre, può apportare benefici al rapporto di coppia su vari livelli.

Esistono diverse categorie di bondage, che includono legare insieme parti del corpo, divaricarle, legare il partner trattenuto a un oggetto esterno, sospendere il partner trattenuto, ostacolare o rallentare il movimento del partner trattenuto, o avvolgere il partner trattenuto in materiale morbido ed elastico, trattenendo così tutto il suo corpo.

Vi sono anche diverse tipologie, come quello Western/American, quello Shibari e quello soft. Inoltre, ci sono tecniche svariate che possono essere utilizzate in congiunzione ad altre, oppure da sole.

Strumenti, materiali e giocattoli erotici sono alla base della scena bondage. Vi sono oggetti restringenti, come corde, nastro adesivo e catene, tra le altre, che servono a legare il partner al fine di immobilizzarlo o creare trame particolari sul suo corpo; per immobilizzare, si possono usare anche barre divaricanti, manette e cinte per il letto.

Oppure esistono bende, cappucci e gags, che inibiscono almeno un senso, enfatizzando gli altri. I collari servono come ornamento, ma anche per indicare che si è in una relazione bondage impegnata. I giocattoli ad impatto e i morsetti possono causare dolore di diverso tipo, ma egualmente piacevole. Il gioco della sottomissione e del controllo può essere intensificato dall’uso di cinture di castità, giocattoli uretrali, bacchette elettriche e ganci anali.

Nonostante il bondage sia una pratica legale può avere ripercussioni fisiche o psicologiche qualora la pratica non sia svolta con le giuste precauzioni. Oltre, ad assicurarsi che ci sia un buon grado di fiducia e comunicazione tra i partner, è fondamentale evitare di comprimere la parte anteriore del collo, assicurarsi che la pressione sanguigna sia ottimale, preoccuparsi di non schiacciare, irritare e infiammare le terminazioni nervose con le corde o altri oggetti, ed evitare sessioni troppo lunghe per non aumentare i rischi connessi alla pratica.

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *